mercoledì 12 giugno 2024

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 Pietro, questo è il nome di mio padre.

Una roccia, un uomo giusto ma anche un eroe.

Continuo il racconto dalla pagina precedente, cioè dalla guarigione miracolosa della madre, che Dio operò attraverso il suo servo Giovanni, dopo che Pietro andò a chiedergli aiuto.

Fede!

Pietro un giorno salvò  un uomo grande e grosso che stava per annegare nel fiume vicino al paese. Di questo salvataggio che conoscevo dalla bocca di mio padre, me ne parla oggi uno che al tempo era piccolo e si ricorda bene che nel paese ne parlavano tutti.  Mi racconta quanto si diceva e cioè che l'uomo saliva e scendeva nell'acqua e poi finì con l'essere quasi privo di sensi. Pietro fu l'unico che si gettò per salvarlo. Proprio lui che grosso non era, anzi!  

Forse qui scoprì per la prima volta, di avere un dono la cui grandezza era ancora sconosciuta ma di cui non si fece mai vanto. Stupore si, soprattutto nella sua vecchiaia.

Sempre da ragazzo, fece un'altro salvataggio al mare. Finché poi partì verso la penisola per entrare in polizia. Conobbe mia madre. Il suo grande amore, il loro grande amore. 

Col tempo rientrarono nella loro isola. Entrambi grandi lavoratori, entrambi grandi innamorati.

Il buon Dio diede loro tanti figli, diede loro anche me. Una delle immagini che porto nel cuore è mio padre che gioca con noi a fare il Sansone. Noi tutti sopra di lui mentre ci scoverchia dicendo con forza: muore Sansone con tutti i filistei!

Di me diceva che ero la sua...ginnasta

Non conosco carezze di mio padre ma la sua rettitudine.



Alla prossima pagina

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