sabato 17 novembre 2012

Riflessioni sul dolore

Il dolore è come una spina che ti tocca nel profondo e questo fatto potrebbe avere una reazione istintiva, anche se apparentemente ragionata:
costruirsi un muro, capace di proteggere dalle ferite per così  non lasciarsi toccare nel profondo e camminare "libero"... "andando avanti".

Ecco... credo invece, che questo sia un fuggire dall'amore, dalla vita stessa anche se, apparentemente, quell'andare avanti, potrebbe sembrare proprio un vivere!

Anche in questo guardo al Maestro. Lui secondo me, insegna ad entrare nella vita, a viverla per amare, con amore e nell'amore. Questo a volte può far male e farci incontrare il dolore ma anche il dolore va affrontato, accolto e superato. E' vero, non è facile accogliere e superare ma anche per un neonato non è facile imparare a respirare, mangiare, camminare, cadere, correre, staccarsi dalla mamma pur sentendola accanto, restandole accanto. Crescere insieme ma nel contempo crescere come essere unico e individuo singolo. Questo però non comporta divisione. L'amore aiuta,  fa crescere, l'amore ci nutre e ci dona forza.
Mentre la paura non ci aiuta, nell'amore  ti immergi o ne stai fuori, perchè bagnarsi i piedi... ci fa restare fuori e soli.
Ci vuole forza è vero, anche per nuotare ce ne vuole.

Quando un ragazzo o ragazza s'innamora e poi rimane ferito, deluso e solo potrebbe arrivare a fare l'equivalenza del - non m'innamoro - evito - x non soffrire. Ma la vita regge sull'Amore, vive nell'Amore.

Da dove giunge il mio aiuto?

Dal Signore!
Il Maestro stesso insegna.  Che cosa insegna? "La preghiera". Gesù prega sempre, prega quando deve scegliere gli apostoli, prega con loro, prega da solo in intimità col Padre. La preghiera è dunque necessaria, Lui stesso parla della:

necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai (Lc 18,1-8)

Pregare con cuore aperto significa incontrare la nostra profondità che è Amore di Dio.
Pregare è incontrare il Signore, stare in intimità con Lui e se in Lui regge l'universo, non reggerà me? Non mi darà la forza per amare, per vivere con amore e per amore? Ma anche qui c'è la nostra risposta libera. La nostra risposta alla conoscenza dell'amore, anche se talvolta implica dolore.

Ma Dio ha temuto d'amarci?
e noi... come creature ed ancor più come figli potremmo mai vivere sottraendoci all'amore? dunque... armiamoci d'amore per vivere nell'amore:

lasciamoci amare

solo così non avremo paura

dell'amore.

se dall'Amore siamo discesi e all'Amore dobbiamo ritornare, come... dovrò riempire quel tempo di attesa? 

4 commenti:

  1. Cara Terry, i tuoi scritti mi sorprendono sempre, in senso positivo naturalmente:sai descrivere situazioni spirituali e sentimenti con semplicità, ma con determinazione e con ...amore.

    La preghiera è indispensabile nella vita di tutti i giorni.

    Ti voglio bene.

    RispondiElimina
  2. Sarà per questo che quando parlo di Gesù ai bambini mi sento con loro come chi semplicemente taglia una torta e la spartisce ma... è la torta ad essere buona. Tu che sei stata tanto tra i bambini hai "coltivato" gli occhi del cuore e sai sorprenderti davanti alla semplicità.

    Ecco, la tua accoglienza, è bellezza che doni al mio cuore e ti ringrazio ma nello stesso tempo è proprio ciò che mi doni a parlarmi di Gesù.
    Grazie...

    RispondiElimina
  3. Bello l'esempio della torta "buona", divisa tra tutti i bambini :))

    Mi dà l'idea che tu sia una catechista (se lo sei) proprio "in gamba" ^_^

    Ciao!

    RispondiElimina
  4. Buongiorno! ^_^ carissimo Amicus grazie per i sorrisi profondi che mi doni.

    RispondiElimina