giovedì 7 marzo 2013

Martiri nei lager tedeschi


Il pastore tedesco Paul Schneider fu internato nel 1937 nel campo tedesco di Buchenwald, per la sua opposizione al nazismo, motivata dalla sua fede cristiana. Nel lager fu sottoposto a maltrattamenti e a torture particolari perché si rifiutava di rendere omaggio alla croce uncinata e a Hitler, all’idolatria dell’uomo, dello Stato e della razza germanica.
Dall’aprile 1938 fu rinchiuso in isolamento nel bunker del campo, dove trascorse i suoi ultimi quattordici mesi di vita. Dal bunker, tuttavia, attraverso una piccola feritoia non cessò mai di far sentire la sua voce per ricordare ai suoi compagni la presenza del Signore. Un compagno ha ricordato: «Tutte le mattine teneva per noi prigionieri una preghiera mattutina, e a causa di quella ogni volta veniva bastonato o torturato».
Un detenuto, deciso a gettarsi contro il filo spinato elettrificato per farla finita, ha raccontato di avere desistito da questa idea grazie alle parole del pastore Schneider. Il pastore richiamava la memoria dell’amore di Dio durante l’appello nel piazzale del campo: «In quel luogo di orrore e disperazione, si udì risuonare, sul piazzale in cui i ventimila prigionieri stavano allineati, una voce forte e chiara. Questa voce proveniva dalla feritoia d’una cella nel bunker: "Gesù Cristo dice: Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre"... Con quel grido mi ha salvato. Perché da quel momento io ho saputo: c’è Qualcuno al mio fianco!».

 
 «La domenica di Pasqua, per esempio, improvvisamente udimmo le potenti parole: "Così dice il Signore: Io sono la risurrezione e la vita!". Le lunghe file dei prigionieri stavano sull’attenti, profondamente turbate dal coraggio e dall’energia di quella volontà indomita... Non poté mai pronunciare più che poche frasi. Poi sentivamo abbattersi su di lui i colpi di bastone delle guardie...».
(A. Riccardi)

Lui... è la nostra forza!

6 commenti:

  1. Credo che il male appartenga all'uomo solo, mentre l'amore ha dentro la compagnia di una appartenza.L'uomo non è fatto per essere solo, non è nella sua natura, lo diventa soltanto quando la tradisce e per questo impazzisce. Il nazismo,il comunismo sono stati la grande follia del 900, 100 milioni di morti...una strage infinita e quell'inferno c'erano persone che non erano sole e per questo hanno realizzato la vittoria sul male ed oggi sono testimoni di speranza per noi perche continuano a vivere nei nostri cuori e ad indicarci il cammino.Per esempio penso a padre Kolbe, Edith Stein e tanti altri..i santi, i martiri nella storia Dio ce li dona come esempi da seguire e perche noi possiamo credere anche per testimonianza..ciao Nell..

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  2. Teresa Benedetta della Croce...
    sai da poco ho visto il film "le sette stanze" mi pare, bellissimo.
    Il cristiano è sempre in cammino, in continuo movimento, lo stesso sentire l'ho quando leggo il Vangelo. Gesù mi pare sempre in movimento...
    Saliamo, scendiamo, attraversiamo, ci riposiamo, cadiamo e ci rialziamo.

    C'è una cosa da dire Nell, quando troviamo Gesù nella nostra vita, non siamo più soli, fossimo pure l'ultima persona a cantare salendo sul patibolo (la famosa suora...)
    Perchè?
    perchè il nostro Signore, il Re dei re, il Signore dei signori è la nostra perla nel campo...
    e quando la prendi con te quella perla, luccica... e continua a farlo nonostante le nostre povertà.
    No, non siamo mai soli e chi ha trovato quella compagnia, dona la compagnia, in qualche modo si dona sempre.
    In qualche modo perdona sempre
    in qualche modo ama sempre
    perchè i desideri sono preziosi
    ma anche perchè si desidera guardare il mondo con gli occhi di Dio, che ama.

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    1. Il film le "sette stanze" è splendido, ne avevo postato dei pezzi tempo fa, ma forse non ricordi. Oggi mi è accaduto un fatto strano,ho riletto il retro su Gesù del libro del papa ..c'è il salmo 27,8-9 dove dice: di te ha detto il mio cuore " cercate il suo volto" ecc...poi ho aperto il breviario e mi è ricomparso a caso lo stesso salmo completo che è la preghiera dell'innocente perseguitato..strana coincidenza..il tutto dopo aver lasciato questo commento qui. Gesù ricorda il papa il quel libro è il mezzo per andare a Dio, il tramite, la compagnia. Quando parlo di solitudine profonda intendevo proprio questo,l'uomo senza questa presenza profonda nel cuore rischia di essere immensamente solo e di vedere solo se stesso e questo ha dentro un rischio enorme perche puo cedere alla follia del male,pensando che basta a se stesso e vivendo la realtà come potere e soddisfazione e cosi rischia di scivolare nella follia del male. Solo un amore, un grande amore , salva l'essere e solo per amore si perdona perche si è perdonati..ciao Nell

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    2. Si, grazie...

      Senza Dio il cuore dell'uomo, non ha pace.

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  3. Ho trovato Gesù nella mia vita e non mi sento più sola...

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