Giorni fa ho detto questa frase e come spesso accade, quando dico qualcosa, poi pian piano per la strada divento come farina che incontra un pochino di lievito che fermenta quel qualcosa...
Tutto diviene pian piano esperienza sempre un pò, più profonda.
Oggi credo un pò di capire anche un pò di più la Santa Messa e il Sacerdote non solo nella preziosità delle sue mani , ma anche di capire come l'essere io stessa Chiesa, parte della Chiesa, parte del Corpo di Cristo.
In realtà è vero il Sacerdote quando celebra dice: "questo è il mio Corpo..., questo è il mio Sangue...", lui ci dona Cristo infatti, ci dona la vita di Cristo dalla sua nascita alla sua morte e la sua risurrezione. "Fate questo in memoria di me" .
Ma il Sacerdote ci offre anche la sua di vita, unito a Gesù ; ed io stessa ricevendo Gesù, dono la mia vita.
Questo crea quell'unità che mi fa chiedere perdono non solo per i miei errori ma anche per quelli degli altri, sentendoli come miei...
Ecco che il cuore, cerca di far compagnia a Gesù
E' proprio per questa grande vocazione che hanno ricevuto da Dio, che bisogna guardare oltre e star sull'essenziale, cioè sulla sacralità della loro scelta.Dio scegli e si serve di chi desidera, anche se qualche volta non ci corrisponde .Ciao Nell
RispondiEliminaSi certo, è vero, lo sguardo deve posarsi su questa sacralità; è cmq una scelta piena di responsabilità per questo hanno bisogno delle nostre preghiere.
EliminaPer quanto riguarda la seconda parte della tua risposta, io penso che Dio bussi sempre a tutte le porte, a tutti i cuori. Ognuno di noi ha una missione da compiere ma la luce che esce dipende da quanta ne lasciamo entrare... da quanta sete abbiamo di Gesù, a prescindere dalla grandezza del vaso.
Pur rispettando il tuo modo di pensare, per me non è una questione di luce, ma di cammino e ragioni che la fede pone alla mia vita e di quanto la cambia e la converte dentro il cammino umano che faccio. Se poi uno brilla o meno è affar di Dio. La messa è un fatto oggettivo e li accade il Mistero dell'incarnazione a prescindere da chi alza il calice. Io non saprei mai misurare la luce di nessun uomo, posso soltanto dire se è un testimone che aiuta la mia vita e aiuta il mio cammino. Ma siamo diversi e ogni persona è aiutato dal suo desiderio che lo porta a cercare ciò che lo aiuta.
EliminaCiao Nell
parlare di luce è anche un pò come dire: "dai frutti vi riconosceranno".
EliminaNon cambia nulla del mio discorso..là dove è il tuo cuore li si trova la tua gioia... voglio anche dire che non ho misure, semmai giudico il frutto se non mi piace, ma la persona, il suo cammino ecc..appartiene a Dio ..la penso cosi, altrimenti mi metto a cercare una immagine di Dio che mi corrisponde e sono certa che non la troverei...preferisco star spalancata sulla realtà che è segno del suo mistero e cercare di abbracciarla, per come posso e per quello che son capace. Ciao Nell..
Eliminaed è sempre lo Spirito ad incarnare...
EliminaDio pone le condizioni ed è la nostra libertà che sceglie..senza libertà non andiamo da nessuna parte.
Eliminanell
ma lo Spirito di Dio è talmente rispettoso della libertà...
Eliminache non costringe nessuno ad accogliere la luce, non priva alcuno della libertà anche se un giorno dovremo dar conto a Dio della nostra libertà.
Ciao
ciao
EliminaScusa non ho firmato, grazie del dialogo ciao Nell
RispondiEliminaGrazie a te, con una bellissima frase del Santo Padre:
EliminaLa pace «è il frutto della vittoria dell'amore di Dio sul male, è il frutto del perdono».
«la vera pace, quella profonda, viene dal fare esperienza della misericordia di Dio». Papa Francesco,
è cosi..credo che se si fa esperienza della Misericordia di Dio, cioè se si capisce che si è amati per quello che siamo e con tutta la nostra povertà, si arrivi a riappacificarsi con se stessi e a fare esperienza di pace con il mondo che ci circonda.
Eliminagrazie
Ciao Nell