sabato 16 marzo 2024

La Speranza


 abbiamo anche un’altra immagine della speranza – in un certo senso opposta alla precedente – e cioè la vela. Se l’ancora è ciò che dà sicurezza alla barca e la mantiene ferma tra le onde del mare, la vela è ciò che la fa muovere e avanzare nel mare. È davvero come una vela che raccoglie il vento e senza rumore lo trasforma in una forza motrice che trasporta la barca sulle acque. Come la vela, nelle mani di un buon marinaio, è in grado di sfruttare qualsiasi vento, da qualsiasi direzione spiri, favorevole o sfavorevole, per muovere la barca nella direzione desiderata, così fa la speranza.


Innanzitutto la speranza ci viene in aiuto nel nostro personale cammino di santificazione. La speranza diventa, in chi la esercita, il principio stesso del progresso spirituale. Essa è sempre all’erta per scoprire nuove “occasioni di bene” realizzabili. Perciò non permette di adagiarsi nella tiepidezza e nell’accidia. La speranza è l’esatto contrario di ciò che a volte si pensa. Non è una disposizione interiore bella e poetica che fa sognare e costruire mondi immaginari. Al contrario, è molto concreta e pratica. Passa il suo tempo mettendoti sempre davanti compiti da svolgere.


Quando in una determinata situazione non c’è assolutamente nulla da fare – dice il filosofo Kierkegaard, in uno dei suoi discorsi edificanti- , allora, sì, sarebbe la paralisi e la disperazione. Ma la speranza scopre sempre che c’è qualcosa che si può fare per migliorare la situazione: lavorare di più, essere più obbedienti, più umili, più mortificati. Quando sei tentato di dire a te stesso “Non c’è più niente da fare” (è ancora Kierkegaard che ci parla), la speranza si fa avanti e ti dice “Prega!” Tu rispondi “Ma ho pregato!” e lei “Prega ancora!” E anche quando la situazione dovesse diventare talmente dura, che non sembra ci sia davvero più nulla da fare, la speranza ci indica comunque un compito: resistere fino alla fine e non perdere la pazienza. Questi traguardi additati dal filosofo credente sono esigenti, se non addirittura eroici. È chiaro che essi non sono possibili per i nostri sforzi, ma solo per la grazia di Dio che ci viene in aiuto e non ci lascia mai soli.

Padre Raniero Cantalamessa 

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