(E mio figlio mi disse: San Francesco morì... In terra)
Tante volte ho pensato di... "Prepararmi" ad un evento così certo e doloroso come la morte, la mia... la sua... Spaziando nel dolore e riuscendo ad atterrare da quel vortice doloroso, solo in Dio.
No, non ci si può mai preparare abbastanza a questo dolore, perché quando avviene è come se parte della tua strada venisse a mancare e si crea un vuoto sotto i piedi che devono continuare a camminare.
Il 17 Gennaio scorso è ritornato al Padre, il mio papà. Ma non era solo il mio papà, che non è poco, anzi è tanto! Lui era anche il mio eroe per tanti motivi, è però stato realmente un eroe perché ha salvato tante vite, in mare, nel fiume e anche un uomo dal tentato suicidio, ecco lui era il mio eroe per il suo modo di vivere, di vedere e toccare la vita che tanto ha amato. Anzi ricordo che quando era ragazzo, fece tanta strada a piedi per andare dove la sua mamma morente di cancro, le aveva indicato. Dal suo paese andò a Sassari da un grande uomo di fede che gli disse: va, torna a casa che tua mamma è guarita! Quanto arrivò a casa, lei era davvero guarita!
Ha faticato tanto, ha tanto amato ma... Senza parlare e questo mi ha fatto venire in mente San Francesco che diceva: predicate sempre il Vangelo, e se fosse necessario anche con le parole (questo mi è venuto in mente ieri durante la Santa Messa). Lo sentivo così presente e bello nell'assemblea dei Santi! Che anche a me è venuto in aiuto San Francesco per consolarmi sulle realtà invisibili ma reali.
Ricordo quel giorno del 17 Gennaio, ma ricordo la mia preghiera a Dio, per giorni, mesi e anni: fa che io sia presente per dargli l'ultimo saluto, l'ultima carezza.
Era domenica, Sant'Antonio Abate, con i miei bambini animai la Santa Messa, anche se quel giorno non spettava a me. All'uscita della Messa, con mio marito prendemmo le zippole per portarle a casa dei miei genitori. Le prendemmo dalla migliore pasticceria ma quel giorno non erano buone. Quel giorno non era buono neanche lo spumante dopo il pranzo, e il mio papà mangiò il suo ultimo Ferrero Rocher. Nient'altro gli piacque e non ebbe voglia neanche di fare la solita partitina a mariglia. Allora per accontentare la mia mamma, giocammo a scopa e così... Per invogliarlo ad alzarsi gli dissi: papà, la mamma sta perdendo. Ohioi! Se non vieni tu ad aiutarla, lo sai che noi siamo imbroglioni e che lei ha bisogno del tuo aiuto! E lui, per l'ultima volta, con la sua mente acuta e brillante,si mise seduto, pimpante ad aiutare la sua sposa. Ma, lo fece anche per me. Quel giorno accarezzai tanto la sua testa bianca, con quei cappelli setosi, mentre mi diceva: sono stanco Tere'! Generalmente mi diceva sempre, tranquilla, sono ancora vivo, la vita è bella!
Quella notte poco prima della mezzanotte, lui si volle alzare per andare in bagno e fece una cosa che non aveva mai fatto: passare sopra mia mamma che voleva aiutarlo, ma si sedette sulla sedia rossa e morbida dicendo alla sua amatissima sposa: ciao... Non hai capito che me ne sto andando? Scese da quel... Piccolo "trono" e si volle per terra.
Quando arrivai lì, era caldo e sorridente ma... Silenzioso.
Tra me e lui c'è sempre stato un rapporto speciale e c'è ancora e mi stupisco per l'immensa forza che Dio mi ha donato, lo ha fatto anche perché io la donassi anche agli altri. Il mio Padre è così, il mio papà è così, ed ogni mattina dico buongiorno ai miei due papà.
Teneramente in Cristo, con Gesu, per Gesù
Nessun commento:
Posta un commento