martedì 25 giugno 2024

Medjugorje messaggio del 25 Giugno 2024

 25 giugno 2024


Messaggio a Ivanka

La Madonna è venuta dalle 18:37 alle 18:43


Figli miei, pregate, pregate, pregate. 

Ricevete la mia benedizione materna.


Messaggio a Marija


Gioisco con voi e ringrazio Dio per avermi permesso di stare con voi, di guidarvi e di amarvi. 

Figlioli, la pace è in pericolo e la famiglia è sotto attacco. 

Vi invito, figlioli: ritornate alla preghiera in famiglia. Mettete in luogo visibile la Sacra Scrittura e leggetela ogni giorno. 

Amate Dio sopra ogni cosa affinché vi possa essere bene sulla terra. 

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Medjugorje messaggio 24 Giugno 2024

🌸✨ *Medjugorje*, 
 *Messaggio della Regjna della Pace di lunedì 24 giugno 2024, dopo i nove giorni di preghiera* ✨🌸

"La Madonna  è venuta e abbiamo raccomandato tutti noi. La Madonna è apparsa gioiosa ed ha ringraziato per tutti i sacrifici ed ha detto "Continuate".
La Madonna è venuta questa sera vestita con un vestito d'oro, come sempre appoggia i piedi su una nuvola ed aveva una corona di stelle.
Noi abbiamo raccomandato alla Madonna tutti voi e tutto quello che avete nei vostri cuori.
Anche questa sera la Madonna ha pregato nella sua lingua materna Aramaica.
Ha pregato un tempo prolungato per la Pace ed ha Benedetto tutti."
 _I veggenti Marija e Ivan di Medjugorje - 24 giugno 2024_

mercoledì 19 giugno 2024

Pag. 6

 La vita è bella! 

Questa è la frase che mi ripeteva sempre mio padre. 

Eppure anche lui un giorno giunse al tempo chiamato (anche) sindrome del tramonto. 

Ci fu un periodo di problemi e di irrequietezza... Di buio? Come dice una frase di Kahlil Gibran: 

“Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte”. 

Eppure anche in quel tempo si accese per lui una Luce che lo accompagnò fino all'alba.


Capì che si avvicinava il tramonto e chiesi al Sacerdote il Sacramento dell'unzione degli infermi. Il Sacerdote andò da lui e da quel momento, molti suoi disturbi sparirono, ebbe più forza e tranquillità. Così quando andavo a trovarlo e lui era coricato tranquillo sul suo letto: mi diceva tranquilla Tere', tutto bene! 

Una volta mi ha intrattenuto per parlarmi del suo esame di coscienza sulla sua vita. Sul gusto della vita, come chi è cosciente di aver ricevuto un dono immenso, bello! Così bello che quel dono se lo riguarda, se lo rigira tra le mani per guardarlo ancora  con occhi di stupore e... innamorato del dono quasi lo rivivrebbe da capo con ancora maggior intensità.

Innamorato della vita mi diceva: la vita è bella Tere'!

Dall'unzione all'alba, passò qualche anno.

 Considerato che fin da piccola avevo un affetto particolare per il mio eroe e padre e tra noi c'è quasi sempre stata una certa intesa, pregai il buon Dio di farmi dono di poterlo salutare prima. Non perché meritato ma chiesto come dono.


In alcuni momenti sono stata la sua confidente, anche se nel tempo di buio qualcuno lo influenzò negativamente su me e il mio sposo. Pazienza, siamo tutti fragili e tutti sbagliamo. Nonostante ciò, quel legame profondo e incondizionato restò saldo nei nostri incontri. Ricordo che quando ero ragazzina, il mio esordio in gara di atletica leggera, lo dedicai a lui. Era la festa di San Giuseppe, ed io corsi per dedicargli la vittoria. La mia fu soltanto una medaglia di bronzo, anche se era mio desiderio fargli dono dell'oro.


Sempre lì a San Giuseppe, ricevette l'onorificenza del cavalierato.  Non scordo quel giorno, perché arrivai quando era già tutto finito. Avevo il bambino piccolo ma sicuramente avrei potuto fare meglio.

-

Arrivò la festa di Sant'Antonio Abate, erano le 11.29 e mia madre mi chiamò per chiedermi se andavamo a pranzo ed io espressi al mio sposo il desiderio di andare e...Come sempre mi accontentò. Passammo prima a comprare un bel vassoio di zeppole, un dolce da lui amato. Lo presi dalla migliore pasticceria. 

Stranamente quel giorno a pranzo, niente era buono e quei meravigliosi dolci ancora meno, tutto sembrava amaro. L'unica cosa che lui mangiò fu un Ferrero Rocher mentre facevamo l'ultima partita a carte. Lui a mariglia era bravissimo. Ma in cosa non era bravo? Dotato com'era di una certa intelligenza. Però quel giorno proprio non riusciva, aveva l'aspetto di un bambino che mi guardava. Mai mi guardò così a lungo e intensamente come quel giorno, quasi a voler fissare per non dimenticare chi tanto ami. 

Quel giorno, giocammo a carte ma lui era stanco, tanto stanco, allora per coinvolgerlo gli dissi che se non aiutava mia madre, che perdeva, è perché mancava proprio il suo aiuto. Così... intelligentemente acconsentì ma fu come quella volta del salvataggio sul molo. C'era un motivo ancora più profondo.

Quel giorno aveva proprio il viso di un bambino con la testa appoggiata sul cuscino. Un aspetto buono. Mi guardava. Mi guardava mentre lo salutavo, ma tutto era diverso. I suoi occhi erano fissi su me. Lui che mi fotografa con gli occhi? Oppure ancora una volta e sempre mi anticipa e mi dona lui la foto del cuore. 

Oh quante cose non si capiscono subito. Ma un certo amore, una certa forza insieme al nascondimento può mai essere capita?

Ritornai, anzi ritornammo a casa intorno alle 5/6 di sera. Verso le 23.00 andai a dormire, era stata una bella Domenica col Signore! alle 23.33 arrivò la chiamata di mia madre. Andammo di corsa, lei piangeva, lui si era messo a terra per l'incontro della sua vita. Era ancora caldo e sembrava sorridente. Sereno. Non ho potuto che fargli una carezza, come qualche volta accadde nel suo letto, dopo qualche saggia riflessione.

Il giorno della sepoltura, mentre rientravamo in auto,  ho come avuto una visione ad occhi aperti: mio padre bellissimo, raggiante, con i suoi cappelli vivissimi e bianchi ma belli! È sembrato un flash dal Paradiso. Un flash che mi tolse il respiro. Ciò non toglie che prego sempre per lui e le anime del purgatorio, perché nessuno può avere la certezza anche se la visione è stata forte e chiara.

Lassù insieme al Santo dei Santi avrai incontrato tutte le persone che hai amato ed anche... Sansone.

Felicità papà! L'hai già iniziata da quaggiù ma credo che anche lì non ci siano medaglie per te ma la Corona che il buon Dio ha voluto condividere con te.

martedì 18 giugno 2024

Pag. 5

 Tra i salvataggi di mio padre, c'è n'è uno che compì mentre era in divisa e che mi raccontò:

Era in caserma in servizio e ad un certo punto si affacciò alla finestra e vide dal palazzo di fronte un uomo alla finestra che lo guardava, anzi... Lo fissava a tal punto che si chiese cosa volesse.

Con la mano gli chiese che cosa voleva e quell'uomo per tutta risposta sollevò le braccia. Si era tagliato le vene dei polsi! mio padre uscì di corsa e si precipitò in quello che doveva essere il suo appartamento. Non c'era più tempo... Quello poteva morire da un momento all'altro e non aprì la porta che mio padre sfondò.

 Prese quei polsi con entrambe le sue mani premendo forte e tenendolo così fino al pronto soccorso.


Nessuno conosce il nome di questo eroe ma io si, Pietro. 



(Nascondimento)


lunedì 17 giugno 2024

Pag. 4

 Pagina...4

Sembra un'appuntamento con un libro mai scritto e forse l'appuntamento è con me stessa. 

Si dice che ognuno di noi debba scrivere il proprio Salmo, ripercorre la vita e guardare dentro le cose. Beh... Ci ho sempre guardato ma forse non ci si stupisce mai abbastanza per la vicinanza dell'Amore e scoprire quanto c'è da ringraziare. 

Ritorno ancora più indietro, questa volta ero proprio piccola, avevo una brutta malattia all'intestino. Porto nel cuore lo sguardo di mia madre preoccupata mentre io piccina ero seduta sul vasino. Quindi ero proprio piccola. 

Non riuscivano a guarirmi? Disperati mi portarono da quel sant'uomo di Dio che guari' mia nonna dal tumore. 

Arrivammo nella sua casa, parlarono. Ero piccola piccola ma di questo episodio, ho dei ricordi nitidi, alcuni come una foto altri come sigilli nel cuore. Intoccabili, forti.

Mi portò in una camera, mi fece coricare ai piedi del letto. Lui si inginocchiò davanti a me per pregare Dio. Pose la sua mano sulla mia pancia e pronunciò un Nome che mi rimase nel cuore: Spirito Santo.

Non ricordo altro, tranne che nei giorni che seguirono ci fu la gioia di mia madre nel constatare che ero guarita. Si, non avevo più nulla. Quella tragedia era sparita, annientata.

Un uomo di Dio, che viveva nel nascondimento e attraverso lui Dio ha operato tanti miracoli. Tutti poveri, qualche volta mia madre portò almeno un barattolo di caffè ma niente, lui respingeva qualsiasi dono. Eppure, ricordo mio padre raccontarmi che qualcuno lo aveva accusato. Il male purtroppo non ama il bene ma lo attacca.

Al riguardo,  Proprio oggi c'è la lettura di Nabot di Izreèl a cui mossero accuse pesanti e false. 

Del resto Gesù l'ha detto: hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. 

Ma Lui è come la perla del campo, una volta che la trovi non c'è niente di più prezioso per cui valga la pena di vivere. È Lui il senso di tutto. 


Ricordo mio padre a 88 anni quando entrando in camera da letto mi donava le sue riflessioni. Una di questa è stata: la vita è bella! È così bella Tere' che la rivivrei.

Era il suo grazie, il suo Salmo.

sabato 15 giugno 2024

Pag. 3

 (Continuando da pag 2)

Ogni estate mio padre andava al mare, al campeggio della polizia e dopo un po' la famiglia lo seguiva.

Di quelle estati bellissime per noi fanciulli e poi ragazzi ricordo tante cose ma una in particolare: il sudore di mio padre. Credo di non poter raccontare le fatiche di lavoro che vidi compiere da lui. E per quanto io da figlia e da donna, sappia, quanta fatica compie una donna e madre di famiglia che gestisce interamente e sola l'attività domestica, figuriamoci cosa significa ricordare il sudore del lavoro di un uomo e proprio padre. Ecco... Non posso raccontarlo ma ciò che voglio raccontare è che in quel tratto di mare a volte soffiava un vento piuttosto forte e si formavano anche dei cavalloni. C'era un punto più pericoloso di altri: quello vicino alla scogliera con due moli paralleli. 

Sono avvenuti diversi salvataggi in mare.

Uno lo ricordo bene. Ero già grande ma non solo per questo.

Erano verso le tre del pomeriggio, mio padre stava rientrando stanco dal lavoro, un pochino di riposo prima di riprendere il lavoro e invece sul molo c'era tanta gente che guardava in mare:

La corrente vicino agli scogli è violenta e le onde alte ma si intravvedono tre teste. Sono in difficoltà. Tutti guardano ma è troppo rischioso andare a prenderli, nessuno si butta.  Mia madre lo guarda, conosce il suo sposo che...tante volte salva e preoccupata gli dice: no Pierino, no! Lui mi guarda e mi dice: cosa faccio? Io gli rispondo: pa' se non vai tu vado io! 

Il fatto è che ero così intenzionata a farlo che gliel'ho pure ripetuto e l'avrei fatto. Lui lo capì e forse questa mia imprudenza è stato un accento più forte delle premure della sposa. Ma visto che ero ragazza e lui molto intelligente e ironico, fece verso me una domanda retorica.

Pierino... Ripeteva mia madre! Ma io lo guardavo come se fossi certa che quel Sansone era più forte di quel male che rischiava di risucchiare vite. 

Lui non poteva farne a meno e

Andò... Ne prese prima una e la portò vicino al molo dove con bagnino si era formata una corda di persone per prenderla mentre lui già ripartiva per prendere l'altra. Fu ancora più difficile ma riuscì.  Sfinito, tra le violente e forti onde, cercò di raggiungere il terzo...

(Aveva anche una tecnica sua per non farsi buttare sotto da chi stava salvando)

Riuscì con grande fatica ad avvicinarsi al molo, le forze stavano per lasciarlo...era troppo anche per lui ma poi pensò di spingere il salvato verso la folla che a mo' di corda attendeva e...lo presero ma lui sfinito pensò: è finita non ho più forze per ritornare! e invece la Grazia di Dio lo aiutò ancora.

La direzione registrò il salvataggio a nome di tutta la squadra p.s.  non importano le medaglie ma il dovere di fare il bene.

Lui era così nel nascondimento.

mercoledì 12 giugno 2024

Pag.2

 Pietro, questo è il nome di mio padre.

Una roccia, un uomo giusto ma anche un eroe.

Continuo il racconto dalla pagina precedente, cioè dalla guarigione miracolosa della madre, che Dio operò attraverso il suo servo Giovanni, dopo che Pietro andò a chiedergli aiuto.

Fede!

Pietro un giorno salvò  un uomo grande e grosso che stava per annegare nel fiume vicino al paese. Di questo salvataggio che conoscevo dalla bocca di mio padre, me ne parla oggi uno che al tempo era piccolo e si ricorda bene che nel paese ne parlavano tutti.  Mi racconta quanto si diceva e cioè che l'uomo saliva e scendeva nell'acqua e poi finì con l'essere quasi privo di sensi. Pietro fu l'unico che si gettò per salvarlo. Proprio lui che grosso non era, anzi!  

Forse qui scoprì per la prima volta, di avere un dono la cui grandezza era ancora sconosciuta ma di cui non si fece mai vanto. Stupore si, soprattutto nella sua vecchiaia.

Sempre da ragazzo, fece un'altro salvataggio al mare. Finché poi partì verso la penisola per entrare in polizia. Conobbe mia madre. Il suo grande amore, il loro grande amore. 

Col tempo rientrarono nella loro isola. Entrambi grandi lavoratori, entrambi grandi innamorati.

Il buon Dio diede loro tanti figli, diede loro anche me. Una delle immagini che porto nel cuore è mio padre che gioca con noi a fare il Sansone. Noi tutti sopra di lui mentre ci scoverchia dicendo con forza: muore Sansone con tutti i filistei!

Di me diceva che ero la sua...ginnasta

Non conosco carezze di mio padre ma la sua rettitudine.



Alla prossima pagina