venerdì 12 aprile 2013

Vivere nel virtuale è vivere nella finzione il virtuale è una realtà rappresentata non esistente

Oggi, ho sentito in radio questa frase che mi ha colpito: "Vivere nel virtuale è vivere nella finzione
il virtuale è una realtà rappresentata non esistente"


la realtà dice, è un'altra cosa, cioè attenzione a non vivere nel virtuale, 

la realtà sorprende è  bella è anche brutta ma la realtà è realtà la vedi com'è mentre il virtuale è una realtà rappresentata non esistente.

Chi dice queste parole è un noto Sacerdote di cui nutro molta stima: Padre Livio.
Così ricordo anche che a suo tempo Papa Benedetto XVI pur elogiando questi nuovi mezzi di comunicazione, disse:
BENEDETTO XVI: ANCHE FACEBOOK E' UNA GRANDE OPPORTUNITA'
Ma bisogna stare attenti a non vivere in una realtà virtuale a scapito di quella della vita quotidiana





15 commenti:

  1. L'altro giorno ho saputo di una donna che ha faticato tanto nella sua vita, ha fatto duri lavori, sostituendosi al marito malato di sclerosi. Certo a volte la realtà può rischiare d'indurirti ma dietro la fatica e la ruvidezza è necessario andare a vedere quanto morbido e reale amore ci sia...
    Ora lei è irriconoscibile, il marito l'ha lasciata per un amore conosciuto nel web...

    quanti casi come questi, lontani dalla realtà...

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  2. Cara Terry, il mondo virtuale è un complemento, che non può - e non deve - sostituire il mondo reale.

    Il signore in questione, dipendente dalla moglie per motivi di salute, era guarito quando è andato via?
    Sono i casi della vita...

    Bacione.

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    1. Carissima Gianna, quanta fatica fanno le persone a capire ciò che tu hai detto con tanta chiarezza: non può - e non deve - sostituire il mondo reale.

      Per quanto riguarda quella malattia, mi sembrava di capire che fosse sotto controllo ma non so della possibile guarigione, La domanda che vorrei porre a chi pensa di iniziare un'altra vita lontano dal proprio coniuge è che cosa pensano? che esista solo la primavera nella vita? la vera primavera attraversa anche l'inverno ma forse a volte noi uomini pensiamo di inseguire la felicità qua e là dimentichi che la terra va anche coltivata...

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  3. Quanta gente tratta male le persone, perche crede che il virtuale è una realtà inesistente? Tutto il bullismo e la violenza che c'è nel web sarà per questo? La definizione inesistente le trovo violenta e sciocca. Noi siamo ovunque vogliamo e come lo vogliamo.Il web fa parte della realtà ed è moralistico pensare che non sia cosi ed è anche importante e lo sarà sempre di piu. Padre Livio dovrebbe preoccuparsi a dire come usarlo e non a moralizzare, come ha fatto papa Benedetto, che ci ha aiutato. Una persona puo cercarsi amanti ovunque se è questo che vuole, il problema è sempre cosa cerca. Per questo capisco che nel virtuale la gente butta via le persone per nulla e che non è capace di attraversare gli inverni con nessuno, perche ritiene che non esiste. La domanda vera è, come uso questo mezzo e cosa cerco?Mi auguro di non essere censurata, come mi è successo altrove da te per aver espresso la mia opinione. Ho scritto il mio pensiero, perche non voglio che tu dica ad altri che io penso cose diverse.Nell

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  4. «Quando ci sono difficoltà, bisogna guardarle bene e prenderle e parlarne. Mai nasconderle». Anche se i discepoli della prima comunità cristiana di fronte ai problemi che contrapponevano greci e ebrei, «La prima cosa che fanno è mormorare: chiacchierare uno contro l'altro».

    Lo ha detto il Papa nella omelia della messa a Santa Marta alla quale questa mattina hanno preso parte gli uomini della Gendarmeria e dei vigili del fuoco vaticani. Della omelia fornisce una sintesi la Radiovaticana.

    Di fronte ai mormorii, commenta il Papa, "Gli apostoli, con l'assistenza dello Spirito Santo, hanno reagito bene: hanno convocato il gruppo dei discepoli e hanno parlato. E quello è il primo passo: 'Non dobbiamo avere paura dei problemi: Gesù stesso dice ai suoi discepolì ".

    "Possiamo sbagliare, - ha proseguito il Papa - davvero, ma Lui è sempre vicino a noi e dice: 'Hai sbagliato, riprendi la strada giusta. Non è un buon atteggiamento quello di truccare la vita, di fare il maquillage alla vita: no, no. La vita è come è, è la realtà. È come Dio vuole che sia o come Dio permette che sia, ma è come è, e dobbiamo prenderla come è. E lo Spirito del Signore ci darà la soluzione ai problemi".

    "Chiediamo al Signore - ha concluso il Papa - questa grazia: di non avere paura, di non truccare la vita, di prendere la vita come viene e cercare di risolvere i problemi come hanno fatto gli Apostoli, e cercare pure l'incontro con Gesù che sempre è di fianco a noi, anche nei momenti più oscuri della

    papa Francesco..

    Questo vale per il web e per la vita reale.

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  5. sono sempre Nell..con questo ti saluto.

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  6. visto che mi hai bloccata su fb..cancella questi commenti e vai per la tua strada..e che sia la volta buona.

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  7. Il passaggio da reale a virtuale, da spazio a non-spazio, non necessariamente comporta una perdita, o meglio una momentanea esclusione della ricettività e propriocettività corporea. Infatti se si considera la realtà virtuale non a livello di Internet, ma come ambiente proprio in cui è possibile un’immersione tramite appositi strumenti, si possono trarre benefici effetti a livello di percezione corporea. Infatti è dimostrato da diversi studi e sperimentazione che la realtà virtuale ha un effetto terapeutico in diversi casi: riabilitazione motoria, cura di ansia[16] e fobie, cura della percezione errata dell’immagine corporea (in Communication of the ACM, 1997).

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    1. Credo che ogni cosa se usata bene possa essere utile: ad esempio un coltello posso usarlo per tante cose utili ma purtroppo lo si può anche usare per cose non utili e non buone.

      La domanda da porsi potrebbe essere: quale - rapporto c'è fra l'osservato e l'osservante -, pertanto io condivido la frase oggetto del tema, in quanto ci sono persone che sostituiscono la realtà (come ciò che ho citato sopra), con quella rappresentata (virtuale). Il rischio appunto è quello di essersi creati un mondo parallelo, una realtà illusoria un pò come una fuga dalla vita in cui si vive.
      Non so... potrebbe equivalere a dire che le cose più lontane sono quelle che si vedono meglio e che si amano di più? poco reale dunque.

      Certo, ci sono poi o... ci saranno anche casi di terapia... che non conosco e che servono per star meglio in salute. Ben vengano

      Apprezzo molto la riflessione del Papa emerito Benedetto XVI:
      "Questa novità ha anche caratteristiche «positive», ma per altri versi «si scontra con alcuni limiti tipici della comunicazione digitale: la parzialità dell'interazione, la tendenza a comunicare solo alcune parti del proprio mondo interiore, il rischio di cadere in una sorta di costruzione dell'immagine di sé, che può indulgere all'autocompiacimento».
      I social network - dunque soprattutto Facebook - sono una parte importante del modo in cui i giovani, in particolare, organizzano il loro tempo e le loro giornate. «I giovani - spiega il Papa - stanno vivendo questo cambiamento della comunicazione, con tutte le ansie, le contraddizioni e la creatività proprie di coloro che si aprono con entusiasmo e curiosità alle nuove esperienze della vita. Il coinvolgimento sempre maggiore nella pubblica arena digitale, quella creata dai cosiddetti social network, conduce a stabilire nuove forme di relazione interpersonale, influisce sulla percezione di sé e pone quindi, inevitabilmente, la questione non solo della correttezza del proprio agire, ma anche dell'autenticità del proprio essere.

      La presenza in questi spazi virtuali può essere il segno di una ricerca autentica di incontro personale con l'altro se si fa attenzione ad evitarne i pericoli, quali il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l'eccessiva esposizione al mondo virtuale"

      o meglio, parte della riflessione ma cmq molto importante..

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    2. Ha detto bene papa Benedetto che internet fa parte della vita reale e lo ha posto dentro la coscienza e come una cosa con cui farci i conti. Come ogni cosa viene data in mano alle persone e qui bisogna distinguere con adulti e giovani, perche i primi ha una personalità formata e i secondi no. Si puo usare il web in tanti modi diversi, l'importante è essere onesti.

      Per esempio ho appena incontrato una persona che vive la sua vita al telefono ed è poco presente sulla realtà.

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  8. Le biotecnologie dunque permettono di superare i limiti del corpo, o meglio ne offrono la possibilità, ma ciò di cui bisogna sempre tener conto è che il successo dipenderà dall’equilibrio tra mente e corpo, perché comunque la guarigione del corpo si deve inserire all’interno dell’identità del soggetto. Superare i limiti significa considerare il corpo come parte biologica della persona, ma grazie alla psicanalisi e alla scienze umane riscoprirne altre valenze che ne permettono la sopravvivenza di fronte al superamento e al dissolvimento, quest’ultimo caratterizzante la realtà virtuale.

    Quindi ciò a cui bisogna prepararsi è una nuova rappresentazione di corpo che non deve sostituire o cancellare la precedente ma integrarla.

    Il corpo non scompare o perlomeno non scompare nella sua funzione di campo simbolico dei processi di interazione tra uomo e uomo e tra uomo e mondo. Ai processi di replica e di invasione del corpo si inserisce un terzo processo e cioè quello di disseminazione del corpo nelle reti e negli spazi virtuali, immateriali della macchina digitale (Caronia, 1996). Quello che si ritrova ad essere ribaltato è il rapporto corpo/identità perché il corpo diviene un non corpo e l’identità indipendente dal suo essere biologico e fisico.

    La cybercultura sostituisce alla concezione di corpo fisico e biologico quella di corpo etereo dell’informazione (Rella, 2000, p.186).

    Questa riflessione è permessa dal sempre più inesistente inserimento di Internet e della realtà virtuale nella nostra quotidianità. Collegarsi alla rete è come affacciarsi su una porta che divide il reale dal virtuale (Longo, 1998). Si entra in un cyberspazio in cui non valgono più i confini reali, non c’è spazio, non c’è tempo: c’è solo il soggetto con la sua volontà.

    Concludo dicendo che se una persona è separata dentro, lo sarà ovunque, sia nella vita reale che nel web. Ci si può estrarre da se stessi sia nella vita che nel virtuale.

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    1. ma qui si parla di clonazioni... fino a giungere all'eternità di se stessi...
      ?

      si parla appunto di uscire da ciò che siamo e reinventarsi:
      (?)
      "Il corpo perde la sua consistenza per essere smaterializzato in un luogo dove il reale lascia il posto al virtuale e l’essere persona non si identifica più con un Sé corpo, ma con un Sé che ha la libertà di reinventarsi e di essere contemporaneamente uno e molteplice[10].

      In un certo senso nel virtuale c’è tutto ciò che l’uomo desidera sottratto a una dimensione reale caratterizzata da vincoli, limiti e confini. Il problema che si crea è relativo all’identità e all’identificazione della persona in rete.""

      Mah... resto perplessa! Però... siamo liberi anche di portare l'acqua che vogliamo al proprio mulino ^_^


      ciao!

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    2. forse hai capito poco il livello, comunque è vero ogni persona porta l'acqua che vuole al proprio mulino. Buona navigazione

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    3. in effetti quando su fb si indossa una immagine che non è la propria o un nome che non è il proprio ci si clona e si porta a galla una dimensione incoscia e di proiezione e questo è sbagliato.Lo studio dice questo.
      Bisogna essere onesti per girare in modo sano nel web.

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  9. http://www.psychomedia.it/pm/grpind/family/vaccaro.htm

    Per chi fosse interessato, lo studio e questi commenti sono stati presi da qui. Mi sembra utile che le persone capiscano in modo che poi possano farne buon uso.


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